lunedì 20 settembre 2010

#1

buio
era tremendamente buio
cominciai a toccarmi la faccia, per vedere se ero ancora lì, vivo.
era come se m fossi svegliato da un brutto incubo e fossi appena entrato in un altro..
mi sentivo
o perlomeno, non mi sentivo
ma mi sentivo perso nel buio di quel posto
chi sono? dove sono? perchè sono qui?
mi toccai il volto..sorridevo
non riuscivo a smettere
era un incubo o no?
PORCA PUTTANA NON ERO FELICE!
camminai e aprii una porta..e mi ritrovai lì, sul letto, 6.25, la sveglia era squillata puntualissima
cosa diavolo succedeva?
mi alzai e andai a guardarmi allo specchio, non feci caso a nient'altro..solo allo specchio
avevo pochi capelli ed una specie di ridicolo riporto, una pancia gonfia di tristezza e la barba appena rasata..
non ero a casa mia, ma sembrava lo fosse.
angosciante
mi lavai, mi vestii e presi automaticamente le chavi della "MIA" auto
la mia macchina era un'autobianchi vecchia, polverosa e scolorita..
continuavo a sorridere
"MA CHE CAZZO HO DA SORRIDERE? LA MIA MACCHINA è GRIGIA COME IL CIELO, SENTO LA TRISTEZZA STRISCIARMI ADDOSSO E IO RIDO??"
partii per il mio posto di lavoro
ero impiegato, come tanti altri in un orrendo ufficio
una volta le pareti che separavano le nostre postazioni erano bianche, ma ora erano diventate grigie..fuori iniziò a piovere.
le facce di chiunque, in quel posto, erano tristi, odiose, morte, i loro sguardi sembravano pensare a qualcosa che avevano..e che avevano perso
un posto da suicidio
e io sorridevo..il mio volto era come paralizzato
stavo cominciando a soffrire, non volevo eppure la mia cazzo di faccia era sempre in quel modo, allegra, felice..
arrivò il capo, un omone grassoccio e sudato, con delle gore sotto le ascelle(cioè non sotto le ascelle, con delle gore addosso e basta)
cominciò a sbraitarmi in faccia, e nel momento in cui urlò il mio nome mi arrivò una raffica di saliva in viso e non riuscii a capire come mi avesse chiamato..ripensandoci era tutto il giorno che non capivo quale fosse il mio nome.. non riuscivo a sentirlo, tutto qui.
Disse qualcosa su delle pratiche, sullo sbrigarsi, sulle ciambelle con la glassa alle fragole e sulle puttane, quindi se ne andò frettolosamente(frettolosamente è una parola grossa, diciamo più in fretta che poteva)
Tornai al mio lavoro..i fogli erano bianchi e su alcuni vi erano disegnate delle strane faccine sorridenti..mi ricordai che non avevo smesso di sorridere un attimo da quando m'ero svegliato
mi girai nel tentativo di vedere le facce dei miei presunti colleghi ma non ci riuscivo..era come se nessuno di loro avesse volto
presi la mia cazzo di roba e me ne andai, non sapevo nemmeno dove, ma avevo bisogno di andarmene da quel cazzo di posto..
lasciai la mia auto dov'era e mi avviai a piedi, tutto era fottutamente grigio in quella cazzo di città, le strade, i marciapiedi..tutto
cercai un parco dove potermi sedere magari uno con le anatre come quelli che si vedono nei film dove la gente si siede a riflettere quando è pensiersosa tirando pezzi di briciole alle anatre ma si perchè no e poi loro le mangiano e io trovo la soluzione al problema dai
come era facile immaginare non c'era nessuna traccia del laghetto..solo una panchina in mezzo a dell'erba stranamente verde
mi fermai a pensare quando m'accorsi che in 3 ore non era passato nessuno
solo una bambina che era rimasta girata col viso dall'altra parte..ero turbato
cominciai a correre più veloce che potevo, volevo scappare, era tutto viscido, appiccisoso, grigio..stavo per soffocare
non riuscivo a vedere, non riuscivo a pensare..ed era ancora più angosciante notare che ogni volta che m'accorgevo che ero in mezzo alla gente..sparivano, tutti, si smaterializzavano come cenere al vento e rimanevo solo, di nuovo, ancora..
chi ero?
cercai disperatamente qualcuno, qualcosa..dio?
mi fermai davanti ad una vetrina
riuscivo a vedere solo il mio sorriso stampatomi in faccia..era grigio
seriamente, ora tu sei..cioè, tu non sei, non sai come ti chiami o chi sei, ma ci sei..perchè cazzo in quella vetrina vedo solo il mio sorriso?
guardai il cielo..non l'avevo mai fatto..svenni
quando mi svegliai ero di nuovo in camera mia, e senza accorgermene presi, mi preparai, entrai in macchina ed andai a lavoro.
di nuovo.

un saluto agli errori a gogo